Libri/Segnalibri | 12.02.2017

Mostra Espositiva di Libri D’Artista e di Segnalibri d’Artista

con Donatella Bianchi, Daniela Dente aka DADE, Silvia Faini, Antonella Gaddi, Enrica Passoni, Serena Rossi e Micaela Tornaghi

VERNICE Domenica 12 fabbraio 2017 ore 17.30
A cura di Daniela Dente aka DADE

La mostra resterà aperta fino al 24/02/17 Orari: da giovedì a sabato dalle 17 alle 19

 

Il libro d’artista nasce, con le Avanguardie storiche del Novecento, in particolare con il Futurismo; Marinetti 1922 in un brano dal titolo Gli indomabili teorizza una smaterializzazione del libro consueto per una trasfigurazione e decontestualizzazione in forme e materiali che esaltino il contenuto di un libro-oggetto d’arte o ne indichino un senso inusuale ma sempre nell’esaltazione del valore culturale, formativo, creativo che un libro può ricoprire.

Dopo la seconda guerra mondiale, molti artisti in Europa tentarono di ricostruire i collegamenti al di fuori dei confini nazionali e usarono il libro d’artista come modo di sperimentazione con la forma, diffondendo idee e instaurando legami con gruppi affini in altri paesi

Il libro d’artista viene inteso come “oggetto” ed insieme “luogo di cultura” per l’artista e per il fruitore, a differenza dei testi e supertesti che il Web ci mette a disposizione, con i libri d’artista che tramite l’armonia della materia suggerisce messaggi ricchi di contenuti anche senza parole, si recupera un’esperienza sensoriale e non soltanto audio-visiva.

In un tempo in cui la tecnologia mette il testo cartaceo in ombra, e dove il fare creativo si perde nel fluttuare dei pixel, ecco “l’oggetto-libro” ci porta a quell’espressione, che è stimolo di creatività non di pixel, ma di neuroni che come un filo, tessono parole, pensieri, colori e contenuti. Il fruitore è così stimolato a guardarlo e leggerlo con la grammatica visiva.

Alla storia del libro è connessa quella del segnalibro, anche se possiamo immaginare che in tempi antichi sicuramente siano stati utilizzati dei metodi per contrassegnare, come ad esempio in epoca medioevale, nelle biblioteche dei monasteri erano realizzati con carta velina o pelle, riutilizzando i materiali usati per realizzare i libri stessi. Il vero e proprio esordio del segnalibro è segnalato nel 1584, quando il tipografo Cristopher Baker presentò alla Regina Elisabetta I, un segnalibro realizzato in seta, fissato alla rilegatura del libro.

In Italia è stata determinante l’influenza dello Stile Liberty, per questo nei segnalibro venivano riprese eleganti figure femminili in atteggiamento fatale disegnate da artisti famosi, come ad esempio Alphonse Mucha.

Ed ecco che anche un oggetto semplice e piccolo, oltre ad avere un’utilità oggettiva, continua ad esercitare ancora un grande fascino sugli amanti della lettura. L’artista lo trasforma in un oggetto unico, che si distingue per la sua originalità e dal quale si riconosce lo stile e la mano dell’artista che lo ha prodotto.

Ecco perché l’idea di una mostra espositiva di libri d’artista affiancata da segnalibri d’artista. Un incontro tra oggetti da vedere, non sempre da sfogliare, che con le loro geometrie, i colori ci portano a un mondo dove la fantasia fa volare, adulti e bambini.

Progetto e testo di presentazione a cura di Daniela Dente

 

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