Manuela Furlan | 26.2.2017

CURATELA Laura Ghirlandetti
ALLESTIMENTO Lorenzo Argentino

VERNICE Domenica 26.02.2017 h 17,30
La mostra rimarrà aperta fino al 10.03.2017 nei giorni di: giovedì, venerdì e sabato h 17-19.
ASSOCIAZIONE CIRCUITI DINAMICI Via Giovanola 19/c Milano [MM2 Abbiategrasso]

Manuela Furlan

Provinciali dell’Orsa minore

 

“Diversi anni fa, costretta in casa, mi è capitato di vedere un documentario sulle tribù del terzo millennio e una sequenza mi ha raggiunta: una donna su una canoa, capelli neri, vestita con una t-shirt, che con gesti lenti e ripetuti, scivolava sull’acqua. Ha aperto una porta nella mia immaginazione.”
Ed è da qui che parte l’esplorazione personale dell’artista verso un mondo naturale all’apparenza ancora incontaminato, quasi ovattato, dove il fluire e lo sciabordio dell’acqua fanno tutt’uno con il gesto e la vita delle persone, in una sintonia profonda quando non addirittura inconsapevole, con l’habitat di cui fanno parte.
Eppure le figure tratteggiate, spesso nervosamente dalla mano dell’artista, sono lontane dall’apparenza bucolica che sembrerebbe naturale ritrovare, al contrario sembrano come segretamente animate da un’inquietudine che ne sfalda l’organicità e i contorni; ne rimane la forma, l’abbozzo di uomo e canoa, come una figura ormai ibrida, che in diverse tele è resa uniforme, e saldata insieme.
Anche quando non si stagliano solitarie le figure tracciate comunicano un’imperscrutabile solitudine, densa di pensosa dignità; sono fatalmente uomini di tribù contemporanee, in collisione con l’accadere globale del mondo.

Stilisticamente, in questa esposizione che si concentra sulla serie delle canoe, qui interpretate in una variazione sempre differente, traspare come Manuela Furlan lavori spesso attraverso l’espediente formale della cancellatura, isolando in questo modo una figura nell’ambiente ricreato su tela, per esplorarla, portandola paradossalmente ad una maggiore visibilità proprio quando tenta di inglobarla in un’unica e monocroma pennellata.
Quasi sempre le sue tele nascono da sovrapposizioni: sono lavori che una volta definiti, vengono ricoperti, creando più strati compositivi, dove è visibile l’eterogeneità della traccia e del farsi del tratto in una visione coerente ed equilibrata.
Sono spesso lavori sofferti, ma sempre attraenti e dal forte fascino cromatico, dove è fortemente leggibile lo stratificarsi del segno nella lotta della sua espressione.

L’unica opera in mostra a fare eccezione alla serie delle canoe, da noi scelta anche come immagine di locandina è “Boy in a yello mood”:  lavoro di diversi anni precedente a questa ricerca, che viene qui inteso -nelle intenzioni di questa esposizione- come uno sguardo “altro”, poiché estraneo all’atmosfera ricreata: è una figura disturbante, connotata da forti tinte innaturali, uno schema di ritratto di un essere già post-urbano dalla fisionomia mutante; quest’opera vorrebbe porsi come un alter-ego, compagno del visitatore ed interprete dell’inevitabile contiguità esistente tra ecosistemi esistenziali, oltre che fisici, geograficamente lontani.
Come prosegue la canzone di Battiato “Via Lattea”, da noi citata nella strofa che dà il titolo alla mostra: “ci prepariamo ad un lungo viaggio”, “pronti per trasbordare dentro un satellite artificiale”,“seguendo certe rotte in diagonale”,alla conquista degli spazi interstellari” tra me e te.

Laura Ghirlandetti


Manuela Furlan è nata a Magenta nel 1973. A Milano, dopo il Liceo Artistico e un’esperienza all’Accademia di Brera, si diploma alla Scuola del Fumetto, con indirizzo illustrazione.
Abbina all’attività pittorica quella di illustratrice; sue ad esempio le copertine per le edizioni Feltrinelli dei romanzi di Cristina Comencini, e dell’inglese Jonathan Coe.
La pittura resta comunque la vocazione primaria.
Partecipa ad esposizioni personali e collettive, intensificando l’attività durante questi ultimi anni.

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