Pietro Librici | 27.01.2017

Almost Blue

Pietro Librici

 

ARTISTA Pietro Librici

CURATELA Antonia Guglielmo
ALLESTIMENTO Lorenzo Argentino

VERNICE Venerdì 27.01.2017 h 18
Circuiti Dinamici/Via Giovanola 19/c Milano
La mostra rimarrà aperta fino al 10.02.2017 nei giorni di: giovedì, venerdì e sabato h 17-19.

VERNICE | ALBUM fb

Le tele blu di Librici spingono verso la contemplazione di temi legati all’immateriale, alla sensazione di vuoto, alla spiritualià.

In queste opere dal colore ipnotico, vellutato, persistente, colore che si espande, che invade e che affascina, l’artista procede attraverso un processo che riprende il concetto di progettazione orientale, dove costruire è dare più rilievo allo spazio vuoto più che alla presenza della materia.

Nella grana ruvida della superficie si ritrova il gusto per la consistenza materiale ed il contesto in cui si risolve il profilo dell’immagine, diventa di pari dignità della figurazione stessa.

I riferimenti figurativi accennati sulle superfici delle tele prendono consistenza in un amniotico insieme di terra-orizzonte, cielo-mare.

 

Nelle installazioni ciò che colpisce è la voglia di esprimere tutte le tracce lasciate dall’esperienza in un unico componimento, ben rappresentato e condensato in una delle ultime creazioni di Librici: “Il Mondo Ideale ed il Mondo Reale”, in cui l’artista dinapa come un filo di un baco da seta, ciò che compone la sua storia: l’elemento che a sua scelta rappresenta la perfezione e l’armonia, il dolore fisico, la devozione, l’amore, la tristezza….

Ogni entità si inserisce in un insieme articolato da forti connotati di attrattiva, gli elementi infatti dialogano tra loro in un’ insieme equilibrato atto a formare una sorta di ventiquattrore della vita, un ensemble catartico e salvifico, risoluzione alle difficili situazioni provate.

 

L’evanescenza, l’impalpabile, la fluidità delle sensazioni sono invece i tratti carattesristici della serie di “polaroid” che Librici ci presenta come miniature astratte in cui si immergono nascoste valenze figurative.

Colori a contrasto creano scenografie per diafane figure che si percepiscono solo all’osservazione più attenta, paesaggi immaginifici in cui è piacevole perdersi.

 

Anche nella produzione video la figura è trasposta in qualcosa di nuovo come ci spiega lo stesso Librici: “…la mia schiena viene ripresa in varie posizioni. L’intento è quello di creare la suggestione di qualcosa che lasciasse il segno, come l’acqua del mare sul bagnasciuga. Volevo che la schiena non fosse immediatamente riconoscibile, in modo da utilizzare qualcosa che però rimandasse ad altro. Così si ha l’immagine di un flusso di pensieri, ricordi, azioni… Tutto quello che abbiamo fatto o siamo stati lascia una traccia sulla nostra matrice originaria”.

 

Antonia Guglielmo

 

 

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