IL VUOTO E IL PIENO | bipersonale | 04 febbraio

Domenica 04 febbraio (h 17.00) a Circuiti Dinamici (via Giovanola 19, Milano) si inaugura la bipersonale “IL VUOTO E IL PIENO” a cura di Sonia Patrizia Catena e Lorenzo Argentino visitabile fino al 21 febbraio.

Una mostra che si inserisce nel progetto “Nuovi punti di vista DINAMICI” e che vede due artisti, vincitori dei precedenti concorsi, Giovanni Bartolozzi e Christian Molin aka Iospazio, condividere lo spazio in un’ottica di comunità, convivenza e condivisione. Una mostra in cui restano visibili le differenze e, al contempo, si definiscono occasioni di incontro e di scambio.

I due artisti, sebbene siano differenti, anelano entrambi ad una certa leggerezza: Giovanni Bartolozzi sgrava la materia delineando strutture geometriche e trame di spazi pieni e vuoti; Christian Molin aka Iospazio da un lato serra i vuoti nel tentativo di rispondere ad un certo ritmo compositivo dall’altro tenta di liberare le installazioni dall’accumulo materico per riappropriarsi dello spazio.

Architetture immaginarie, sculture pieghevoli di carta e giardini, questi i principali ambiti di indagine di Giovanni Bartolozzi. Le semplici strutture geometriche e modulari, la scansione delle linee e il dialogo costante con gli elementi naturali sono la sua grammatica visiva e i suoi codici espressivi. La tecnica del collage, i ritagli, l’uso dei fili altresì la ristretta gamma cromatica, evidenziano l’aspetto compositivo e contemplativo dei suoi lavori in cui la trama decorativa e il ritmo armonico delle forme, come in un’opera astratta, fa scorgere una varietà di movimenti, configurazioni e ombre.

Sovrapposizioni materiche e flussi di parole, una ricerca costante di equilibrio che si scontra con il caos e gli elementi eterogenei, opposti e stranieri uno all’altro.
Un accumulo di forme e innesti, ma anche di testi e libri, quasi illeggibili, emergono dalle installazioni di Christian Molin aka Iospazio. Lo sguardo fluisce veloce o si spezza lungo una grammatica narrativa che conduce a una visione rapsodica dall’armonia ferita, riuscendo a sollecitare il nostro occhio e a perturbare la nostra mente. Le installazioni di Molin anelano a una certa leggerezza, alla costante ricerca di liberarsi dal peso della materia per riemergere e riappropriarsi dello spazio, di una pausa di silenzio.

giovanni bartolozzi

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